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Tipologie dei prodotti e loro classificazione.
Gli stampati librari
Gli stampati librari, o più semplicemente libri
sono prodotti grafici completi, oggetti finale di uno o più processi
grafici e delle successive operazioni di allestimento.
Sono detti anche edizioni, o stampati
editoriali, in quanto nella loro creazione è presente la
figura dell'editore (dal latino edere:
"dare alla luce", "partorire"), ossia quella figura che "fa stampare e
pubblicare, del tutto o in parte a proprie spese, opere altrui, libri,
musica, riviste, ecc., curandone la distribuzione e riservandosi, in
genere, i diritti di esclusiva" (definizione tratta dal vocabolario
Treccani on line, dove si riinvia per la definizione completa).
L'editore, in altre parole, sceglie, organizza, investe, rischia
economicamente nella creazione del libro, anche allo scopo di eventualmente
godere di un profitto.
Quella branca dell'entipologia che si occupa nello specifico della
classificazione degli stampati librari prende il nome di bibliologia.
Esistono tantissimi categorie di libri. In modo del tutto indicativo e non
esaustivo essi possono essere classificati per contenuto,
in edizioni:
- di consultazione: enciclopedie, dizionari, ecc.;
- didattiche;
- scientifiche e tecniche;
- letterarie: narrativa, saggistica, ecc.;
- d'arte;
- religiose;
- codici;
- ...
Oltre che per contenuto gli stampati librari possono essere classificati
anche per mole:
- dispensa (stampato pubblicati in fascicoli o in parti a intervalli
periodici);
- opuscolo (stampati di poche pagine a volte a carattere informativo o
divulgativo);
- volume (il "libro" per antonomasia);
- opera (pubblicazione costituita da più volumi. Ad esempio
un'enciclopedia, o la raccolta dell'intera opera letteraria di un
autore);
- collana (più in generale le collane costituiscono delle raccolte di
volumi o opere omogenee per genere. Ad esempio: collane di poesia, di
romanzi, storiche... Una collana si caratterizza in genere per
omogeneità di progettazione grafica)
Due volumi della medesima collana: l'importante "Biblioteca
Adelphi"
Tre volumi dell'importante collana "Gli Struzzi" dell'editore Einaudi.
"Alice nel paese della meraviglie" fa parte della sezione "Ragazzi" della
stessa collana, mentre "Gargantua e Pantagruele" costitiscono un'opera in
due volumi.
Un opuscolo informativo, a carattere storico, sulla rivoluzione
portoghese. L'allestimento è "a punto metallico" (si veda più avanti".
Oppure possono essere classificati per aspetto:
- economiche;
- medie;
- lussuose.
Un'edizione economica della collana "Universale economica Feltrinelli"
Un edizione di lusso: "Un fotografo in tipografia" di Ferdinando
Scianna. L'editore (Henry Beyle) ha scelto di incollare ciascuna foto,
stampata a mano, sotto una "finestra". Il libro è realizzato con carta
pregiata, in edizione numerata.
Non è semplice fornire un criterio rigido di classificazione per
aspetto. Certamente caratterizzano l'aspetto, e di
conseguenza ovviamente il costo di realizzazione di uno stampato:
- la scelta del materiale del supporto dello stampato;
- le tecniche di stampa utilizzate;
- le tecniche di allestimento utilizzate;
- il rapporto quantità immagini/quantità testo;
- la scelta eventuale dell'uso del colore per le immagini;
- il rapporto quantità grafismo/superficie della pagina.
Gli elementi che caratterizzano uno stampato librario, prescindendo dal
contenuto, sono:
- il supporto;
- il formato;
- il processo di stampa;
- il carattere;
- le immagini;
- le eventuali decorazioni;
- i colori di stampa;
- le nobilitazioni post-stampa;
- l'allestimento o confezione.
Anatomia del libro
Scorrendo le pagine di un libro possiamo individuare gli elementi
caratteristici che lo costituiscono.
Abbiamo le parti o componenti:
-
esterne:
- custodia: è presente solo in edizioni di un certo
pregio. È un elemento staccato dal corpo del libro;
- fascetta: non sempre presente, ha una funzione di
richiamo, spesso è un elemento che verrà scartato dal possessore del
libro
- sovraccoperta: in genere presente nelle edizioni
cartonate in incasso (vedi più avanti). Riporta l'indicazione
dell'autore editore, titolo e elementi grafici (illustrazioni). È in
genere stampata a colori, verniciata o plastificata;
- coperta o copertina: rigida nelle edizioni
cartonate in incasso (vedi più avanti), flessibile nelle edizioni in
brossura (vedi più avanti), in questo caso è in genere stampata a
colori;
- sguardie: hanno la funzione di collegare la
copertina alle pagine interne. Sono presenti nelle edizioni cartonate
in incasso (vedi più avanti).
-
interne
Le componenti interne sono costituite dalle pagine del volume. Esse
sono:
- pagine iniziali, o princìpi, o romane:
sono le pagine iniziali. Il nome romane deriva dal fatto che la
numerazione delle stesse è spesso in numeri romani. La loro
successione può variare notevolmente. Se ne dà pertanto qui
un'indicazione soltanto di massima:
- pagine di rispetto: pagine bianche che hanno la
funzione di separazione, o più comuemente, di far sì che il volume
abbia un numero totale di pagine che sia un multiplo di 8, 16,...
per evitare che si abbiano singoli foglietti o quartini,
segnature che potrebbero essere problematiche problematici per la
rilegatura;
- occhietto o occhiello: non
sempre presente, una pagina in cui è posta la sola indicazione del
titolo (senza quella dell’autore né dell’editore) o della collana;
- dedica: è una pagina, non sempre presente, in cui
è posta una breve dedica a una persona da parte dell'autore;
- indice: elenco dei titoli, o dei capitoli,
eventualmente dei paragrafi del libro, con l'indicazione del
relativo numero di pagina. Si possono avere indici di tipo:
- generale: in ordine di numero di pagina;
- analitico: gli argomenti sono indicati in
ordine alfabetico;
- "delle illustrazioni";
gli indici potrebbero essere collocati anche tra le pagine finali
del libro;
- elenco abbreviazioni: è una "legenda" delle
abbreviazioni, che permette al lettore di interpretare le stesse
corretto;
- glossario: è una sorta di "vocabolario" di alcuni
termini specifici utilizzati nel testo;
- bibliografia: è l'elenco delle opere
eventualmente utilizzate dall'autore per la stesura dell'opera;
- contributi,
- frontespizio: è una pagina in cui viene riportato
il titolo, l'autore, l'editore, spesso con la medesima, o simile
impostazione grafica della copertina
- retrofrontespizio: è la pagina sul retro, o verso,
del frontespizio, dove di solito è posta l’indicazione di
proprietà letteraria, o di copyright.
- prefazione: è una "dichiarazione più o meno breve
che si premette a un libro per presentare l’opera ai lettori,
chiarirne gli scopi, i metodi, i motivi che ne hanno suggerito la
pubblicazione; può essere scritta dall’autore, dal curatore,
dall’editore, o da altri" (da Vocabolario
Treccani on-line);
- introduzione: breve scritto dell'autore per
orientare il lettore nella lettura del testo. Va detto che i
concetti di prefazione, introduzione, ma anche premessa,
o nota introduttiva, o preambolo
non sono così netti e a volte un po' si confondono.
- pagine di testo: costituisce il contenuto
principale dell'opera. Può essere suddiviso in:
- parti;
- capitoli;
- paragrafi;
queste suddivisioni possono portare una numerazione (quasi certamente le
parti e i capitoli);
- pagine finali: sono le
pagine terminali del volume. Alcuni elementi indicati tra le pagine
iniziali potrebbero, invece, trovarsi tra le pagine finali, come ad
esempio gli indici, l'elenco abbreviazioni, il glossario, la
bibliografia;
- colophon: è un'annotazione, in genere nella parte
bassa della pagina, riportante il "finito di stampare", con
l'indicazione, per legge, dello stampatore, dell'editore, e della
data di termine di stampa. A volte è posto tra le parti finali.
Un edizione in incasso o cartonata
Frontespizio. Lo si confronti con la copertina dello stesso volume
nell'immagine riportata precedentemente
Retrofrontespizio
Pagina riportante, nell'occhietto, il nome della collana
Pagina riportante, sia l'occhietto con il titolo dell'opera ("Il mago
dei numeri"), sia la dedica ("A Theresia")
Il colophon
Legatoria
Tipi di allestimento
L'insieme delle operazioni di allestimento
dello stampato librario prende il nome di legatoria.
Vengono qui descritti i principali tipi di allestimento degli stampati
librari.
L'allestimento in incasso
L'allestimento in incasso è il tipo di rilegatura più
classico. È il tipo di allestimento più elegante
e pregiato.
In questo tipo di allestimento la copertina è
cartonata, costituita da tre parti in cartone rigido: due piatti
o plance, e da un dorso, rivestiti da
un materiale flessibile che può essere pelle (oramai assai poco usata),
dermoide (o similpelle), carta telata, o altro. Tra i piatti e il dorso
rigidi è lasciato un piccolo spazio, che costituisce la cerniera,
che, grazie al rivestimento flessibile, permette alle due parti di ruotare
una rispetto all'altra.
Alle parti interne dei piatti sono incollate le sguardie,
due quartini (in pratica un foglio piegato in due) in genere non stampati,
in cartoncino di spessore maggiore rispetto alle pagine del libro,
incollati anche lungo una sottile striscia alla prima e all'ultima pagina
del libro.
Le pagine interne, raccolte in gruppi di pagine dette segnature
(si veda più avanti) sono tra loro cucite sul dorso con
un apposito filo detto filo refe. Sul dorso è incollata
la garza, che, a sua volta, è incollata ai piatti, sotto
alle sguardie.
In pratica in questo tipo di allestimento il dorso
della copertina non è incollato al dorso delle pagine
interne, ma la copertina è collegata alle pagine interne
solo per mezzo della garza e delle sguardie.
Elementi decorativi sempre presenti sono i capitelli,
fettucce di tessuto colorato con funzione decorativa e protettiva.
A volte sono presenti uno o più segnalibri.
La sguardia inziale, il capitello al piede, la sovraccoperta con alette, e
la fascetta
Negli ultimi anni, con il migliorare delle caratteristiche delle colle
utilizzate in rilegatura e con l'affermarsi dei sistemi di rilegatura
industriale ad alta produttività, non è difficile trovare allestimenti in
incasso in cui le segnature non sono cucite, ma solo fresate
e incollate sul dorso. Ne risulta un prodotto certamente meno pregiato, ma
tuttavia sufficientemente durevole.
Schema di allestimento in incasso. Si osservi che il dorso della
copertina non è incollato direttamente al dorso delle segnature
La brossura
L'allestimento in brossura, (chiamato anche rilegatura rustica), è un
tipo di allestimento un tempo riservato alle edizioni economiche. Al
giorno d'oggi viene però utilizzato anche per edizioni di pregio.
Nella brossura cucita le segnature sono tra loro cucite
a filo refe sul dorso, e sul dorso viene direttamnete
incollata la copertina, in cartoncino flessibile.
Nella brossura fresata le segnature vengono fresate
sul dorso, e sul dorso viene direttamente incollata la copertina,
in cartoncino flessibile. È questo una lavorazione di minor pregio e minor
durevolezza rispetto alla brossura cucita, e quindi adatta alle edizioni
economiche.
Spesso la copertina delle brossure, in particolare quelle cucite, è
dotata di alette. Spesso è presente un unghia
(piccola sporgenza della copertina rispetto alle pagine del libro).
Confronto tra brossura cucita (a sinistra) e brossura fresata (a destra).
Nella brossura cucita le segnature correnti sono cucite al centro e tra
loro.
Nella brossura fresata il dorso delle segnature, viene asportato. Le
pagine restano unite tra loro solo grazie alla colla.
Schema di allestimento in brossura cucita
Schema di allestimento in brossura fresata
L'allestimento a punto metallico
L'allestimento a punto metallico è assai poco usato per gli stampati
librari, mentre è invece molto utilizzato per gli stampati paralibrari.
È costituito dalla copertina e da una segnatura,
o più segnature accavallate. Quando non c'è una vera e
propria copertina si dice "autocopertinato".
Assai raramente è utilizzato per stampati con un numero di pagine
superiore a 96, di sicuro mai oltre le 128 pagine.
Schema allestimento a punto metallico
Le segnature del libro
Le pagine che costituiscono il libro sono raggruppate
nelle segnature. È già stato spiegato il concetto di segnatura.
Vale la pena di riprenderlo qui.
La segnatura è un raggruppamento di pagine che vengono
stampate contemporaneamente sul medesimo foglio di stampa.
Si parla comunque di segnature anche quando le pagine
vengono stampate su una bobina di carta.
Segnatura e foglio di stampa non sono
sempre esattamente la stessa cosa. Su un foglio di stampa può esserci una,
o più segnature (due, o quattro). Solo nel caso che ce ne sia una sola,
foglio di stampa e segnatura sono la stessa cosa.
Nella realizzazione di un libro stampato mediante una macchina da stampa
a foglio (approfondiremo per il momento solo la realizzazione di un libro
stampato a foglio con una macchina da stampa lito-offset a foglio, o con
una macchina da stampa digitale) la successione di operazioni per l'allestimento
è dunque la seguente:
- un certo numero di pagine vengono stampate
contemporaneamente sullo stesso foglio di stampa. Qui
finisce la fase di stampa e inizia la fase di allestimento;
- i fogli di stampa subiscono l'operazione di spartitura
(o partitura, o anche spacco),
ossia le varie segnature vengono separate
(ovviamente se sul foglio ce n'è più di una) mediante una taglierina
(più precisamente una taglierina monolineare che
agisce con una pesante lama sulle mazzette dei fogli);
- le segnature vengono piegate (nell'allestimento
industriale mediante una piegatrice), subendo pieghe
parallele o incrociate;
- le segnature vengono raccolte e raggruppate a formare il volume. Si
possono avere segnature correnti (o accostate,
o sovrapposte), accavallate, o
contemporaneamente correnti e accavallate. Si possono avere segnature:
- regolari. Sono di gran lunga le più comuni. Hanno
solo pieghe incrociate. Possono essere quartini (4
pagine), ottavi (8 pagine), sedicesimi
(16 pagine), trentaduesimi (32 pagine),
rarissimamente sessantaquattresimi (64 pagine)
- irregolari. Hanno pieghe parallele e incrociate
(l'ultima, che costituisce il dorso, è sempre incrociata rispetto alla
penultima). Possono essere dodicesimi (12 pagine),
ventiquattresimi (24 pagine), quarantottesimi (48 pagine).
- ad albo. Hanno il dorso collocato lungo il lato
corto della pagina;
- le segnature vengono unite tra loro sul dorso mediante,
alternativamente:
- per le segnature correnti:
- cucitura a filo refe;
- fresatura (ossia asportazione dei dorsi, mediante
una fresa);
- per le segnature accavallate:
- cucitura a punto metallico;
- la copertina viene applicata o mediante le sguardie
(per gli allestimenti in incasso), o mediante incollatura
(per gli allestimenti in brossura), o mediante cucitura a punto
metallico. In quest'ultimo caso la cucitura avviene dopo avere
inserito la copertina.
- le segnature, correnti o accavallate,
subiscono il rifilo trilaterale, sui tre lati: testa,
piede, davanti, ma non, ovviamente,
sul dorso:
- nelle brossure e negli allestimenti a punto
metallico il rifilo trilaterale avviene dopo
l'applicazione della copertina;
- negli allestimenti in incasso il rifilo
trilaterale avviene dopo l'applicazione della sguardie e
della garza, ma prima dell'applicazione dei capitelli e
della copertina.
Nel caso della brossura, anche le copertine vengono stampate in più copie
contemporaneamente. Dovranno essere separate (ossia subire l'operazione di
spartitura), e quindi applicate al blocco delle segnature
Nella realizzazione di un libro le pagine vengono raggruppate in
segnature per diversi motivi:
- stampare su un foglio più pagine per volta permette di rendere più
veloce l'operazione di stampa. Già la prima bibbia di Gutenberg venne
stampata ponendo quattro pagine su ogni foglio stampato: due su un lato,
e due sull'altro (i due lati del foglio prendono il nome di bianca
e volta). È evidente che il numero di pagine che
possono essere collocate su un foglio dipende dalle dimensioni della
pagina e dalle dimensioni del foglio. e la scelta delle dimensioni del
foglio dipende anche dal formato massimo che può essere stampato con una
certa macchina da stampa;
- avere le pagine raggruppate in segnature permette, grazie
all'operazione di piega e di successiva cucitura (o fresatura) di avere
delle rilegature robuste e resistenti nel tempo.
La scelta di avere più di una segnatura sullo stesso foglio stampato può
invece essere necessaria quando si stampa su carte di elevato spessore
avendo a disposizione una macchina da stampa di grande formato: la
macchina di grande formato permette di stampare molte pagine per volta (e
quindi di avere una maggiore produttività), ma l'elevato spessore della
carta non permette un numero elevato di pieghe incrociate.
Con degli esempi sarà certo più agevole capire questi concetti.
schema di segnatura in sedicesimo. I numeri rappresentano il numero di
pagina della prima segnatura. La seconda andrà dal 17 al 32, la terza dal
33 al 48, e così via. Le linee tratteggiate rappresenano le pieghe, le
linee continue i tagli.
Esempio di allestimento di un libro composto da n
segnature in sedicesimo. Ogni foglio di stampa riporta una singola
segnatura in sedicesimo.
La stampa della copertina avviene, in questo esempio, stampando 2
copertine contemporaneamente.
Per lo studio dell'impostazione del
foglio di stampa, si rinvia al relativo capitolo
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Livio Colombo
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