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Modelli di rappresentazione del processo produttivo; il flussogramma operativo

Il flussogramma operativo

Per flussogramma operativo si intende un diagramma o schema che mostra una successione di operazioni, che possono essere delle fasi di lavoro (ed eventualmente le attrezzature utilizzate per svolgere le stesse) con le relative materie prime, semilavorati e prodotti finiti che entrano in gioco in un processo produttivo.

Può inoltre indicare delle fasi di controllo e anche altre informazioni relative al ciclo produttivo, come, per esempio, delle informazioni di tipo quantitativo, come la quantità di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, o la velocità produttiva delle varie macchine.

Non esiste una regola assoluta su come rappresentarlo, ma certo è bene scegliere delle convenzioni grafiche che permettano di distinguerne agevolmente e senza ambiguità i vari elementi.

Le convenzioni grafica che utilizzeremo in queste pagine sono quelle rappresentata in figura, dove si vede che nei vari blocchi sono indicate le fasi di lavoro (in MAIUSCOLO), e eventualmente le attrezzature utilizzate (in blu), mentre accanto alle frecce di collegamento sono indicate le materie prime (in corsivo e in rosso) che entrano eventualmente a far parte delle varie fasi di lavoro, i semilavorati (pure in corsivo e in rosso), che passano da una fase di lavoro all'altro, e il prodotto finito (pure in corsivo e in rosso), conclusivo del processo produttivo.



Ogni blocco (fase di lavoro) del flussogramma può in genere essere ulteriormente dettagliato, in quanto di solito ogni fase di lavoro può essere suddivisa in ulteriori "sottofasi". A seconda di ciò che, di volta in volta, si avrà le necessità di rappresentare, si dovrà scegliere opportunamente il grado di dettaglio. E' evidente pertanto che non sempre sarà necessario, e nemmeno utile, rappresentare il flussogramma con il massimo grado di dettaglio: il rischio, in certi casi, potrebbe essere quello di dare troppe informazioni e fare perdere di vista le informazioni di carattere più generale.

Il flussogramma operativo del processo grafico

Anche il processo grafico si può rappresentare in maniera particolarmente vantaggiosa mediante i flussogrammi operativi.

Tracciamo innanzitutto un semplicissimo flussogramma che racchiude le  caratteristiche generali di qualsiasi processo grafico:



Si potrebbe certamente obbiettare che questo flussogramma è incompleto, ed è certo vero. Ma si ricordi quanto detto: che non è sempre necessario, e nemmeno utile, rappresentare sempre il flussogramma con troppe informazioni, con il rischio, in certi casi, di fare perdere di vista le informazioni di carattere più generale.

In questo caso non è stato indicato neanche il tipo di semilavorato, ma si è voluto tracciare un diagramma che potrebbe andare bene tanto per la stampa tipografica con composizione manuale a caratteri mobili, quanto per un più moderno processo di stampa a impatto (come potrebbe essere un processo lito-offset), quanto per un processo di stampa digitale di ultima generazione.

E' chiaro che nei vari casi il flussogramma dovrebbe essere arricchito con altre informazioni: tra la fase di prestampa e la fase di stampa, nel caso di stampa a impatto, il semilavorato sarà costituito dalle forme da stampa "formate" (il lettore scuserà il bisticcio di parole), e certamente costituiranno materia prima che entra nella fase di prestampa le forme da stampa "vergini" (ossia "da formare"); mentre in un processo da stampa digitale il corrispondente semilavorato sarà costituito da un elemento del tutto immateriale: il flusso di dati che il RIP invia alla macchina da stampa digitale.

Altre materie prime in questo caso non sono state indicate: nella fase di prestampa si avrà per esempio certo bisogno della carta per la stampa delle bozze, ma in questo caso, proprio in virtù del principio prima enunciato (che non è sempre utile mettere troppe informazioni), si è considerata la carta per le bozze assai meno importante (per quantità, e quindi per costi che incidono sul costo complessivo della produzione) della carta necessaria alla fase di stampa, che invece è stata certamente indicata.

Ognuna delle tre "macrofasi" (prestampa, stampa, allestimento), potrà essere a sua volta rappresentato con un flussogramma, con maggior grado di dettaglio.

A seguire si mostrano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alcuni esempi.

Il flussogramma della fase di prestampa: due esempi

E' utile andare a descrivere come si svolge la fase di prestampa, considerando inizialmente la fase di prestampa relativa a un processo grafico a impatto a impatto. L'esempio si riferisce, in particolare, alla fase di prestampa mediante CTP, in un processo di stampa lito-offset.



Si precisa che le hardproof sono prove colore effettuate su supporto fisico cartaceo (Digital Cromalin, Matchprint), le softproof sono prove colore effettuate a monitor. Viene detto "preflight" il controllo dei file di descrizione pagina per verificare che possano essere gestiti dal RIP. La cosiddetta "cianografica digitale" è una stampa che riproduce il contenuto di quello che sarà un lato del foglio stampato: ha anche la funzione contrattuale di documeto di accettazione del cliente deve firmare e dare il "visto si stampi".

Un po' più semplice sarà il flussogramma della fase di prestampa per un processo di stampa interamente digitale (ci si soffermi attentamente per evidenziare e motivare le differenze):



Si consiglia di rinfrescarsi la memoria andando a consultare il sito di Tecnologie dei processi di produzione per la classe terza, nella sezione relativa alla prestampa.

Il flussogramma della fase di stampa. Un esempio.

A titolo di esempio, si mostra un possibile flussogramma relativo alla fase di stampa offset a foglio:



Il flussogramma della fase di allestimento di uno stampato librario: quattro esempi.




Nell'esempio fatto si è ipotizzato un'impostazione dei fogli macchina "in doppio", ossia che su ogni foglio stampato fossero presenti due segnature.
Sono state omesse materie prime con una limitata incidenza sul costo complessivo della lavorazione (quali filo refe e colla).

Per meglio comprendere il flusso delle operazioni si analizzino anche gli schemi qua sotto:

esempio di allestimento di uno stampato in brossura: su ogni foglio di mocchina è disposta una sola segnatura che verrà piegata


un altro esempio di allestimento di uno stampato in brossura: su ogni foglio di mocchina sono disposte due segnature che prima di essere piegate  dovranno essere separate
Rispetto alla brossura cucita cambia sostanzialmente solo la fase della cucitura che è sostituita dalla fresatura.



  • L'incasso

Nello schema si è omessa la fase di assemblaggio della copertina cartonata.

Anche qui sono state omesse materie prime con una limitata incidenza sul costo complessivo della lavorazione (quali filo refe e colla).

Informazioni qualitative e informazioni quantitative nei flussogrammi

I flussogrammi rappresentati precedentemente riportano indicazioni di tipo qualitativo e hanno la funzione di mostrare, con un certo dettaglio, le varie operazioni che si susseguono nella realizzazione di un ciclo produttivo.

Tuttavia, come è stato detto, il flussogramma può contenere informazioni di tipo quantitativo, relative alle quantità di materie prime e di semilavorati che devono essere lavorati, informazioni queste che  hanno una grande utilità per l'elaborazione del preventivo della commessa. In questo caso non è detto che sia necessario dettagliare tutte le operazioni che vengono compiute, ma sarà invece certo utile raggruppare quelle operazioni per le quali  è possibile esprimere un tempo di lavorazione.

Ad esempio, nella "macrofase" di stampa, non sarà particolarmente utile indicare tutte le "sottofasi" che compongono l'avviamento, ma sarà sufficiente riportare l'intera fase di avviamento, indicando il numero delle lastre necessarie, e il numero di avviamenti. Altresì sarà sufficiente indicare l'intera operazione per la fase di tiratura (senza specificarne le "sottofasi"), riportando il numero di fogli necessari al completamento della tiratura.

Tali aspetti saranno comunque meglio chiariti nel capitolo relativo alla preventivazione.

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Livio Colombo
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